2009 - Intervista a Best Up

Intervista a Clara Mantica e Giuliana Zoppis
Milano, 23 febbraio 2009


Best non è solo una parola inglese, è anche un acronimo per Bello, Equo, Sostenibile; Up è un'esortazione a muoversi, ad agire.

 

Best Up, dunque, significa agire per la sostenibilità. Best Up è un circuito per la promozione dell'abitare sostenibile costituito da singoli professionisti, strutture di ricerca, luoghi civici, associazioni, scuole. Come si configura questo circuito? Quali i principali obiettivi? Lo abbiamo chiesto a Clara Mantica e Giuliana Zoppis, ideatrici e coordinatrici del circuito. Che cosa significa Best Up?

 

Per noi di Best Up la sostenibilità è un insieme fatto di persone, spazi, prodotti, servizi, visioni e relazioni che tendono a creare un mondo bello, equo e sostenibile (Best). Abbiamo scelto di essere in questo percorso con il nostro patrimonio di conoscenze sul design, di confrontarci con il resto della società e agire (Up).



Quando e perchè nasce Best Up?
L'idea di Best Up nasce a metà 2006: avevamo, come giornaliste, l'esigenza di ricevere e dare informazioni qualificate sull'abitare sostenibile e di valorizzare le migliori esperienze esistenti in questo campo, di solito poco visibili e poco comunicate. Il panorama, piuttosto sconfortante, ci ha deciso a provare a costruire un circuito che riunisse i soggetti attivi in questo campo. Abbiamo così cominciato a riflettere con persone amiche, già punto di riferimento nell'ambito della sostenibilità - architetti, designer, giornalisti, esperti di comunicazione, docenti - a comiciare da Ezio Manzini, François Jègou e Anna Meroni che oggi sono membri del Comitato etico scientifico della nostra associazione. Insieme ci siamo posti la questione del che fare a partire dalla volontà di far circolare e incontrare le esperienze, le persone, le idee e di portare la tematica nelle sedi principali del design a partire dal Salone del mobile. Infatti, al Salone 2007, Best Up si è presentata a stampa e pubblico con un'installazione alla Fabbrica del Vapore che voleva dire: ci siamo, siamo aperti, incontriamoci! Da allora a oggi siamo cresciuti in relazioni e contenuti.



Qual è la teoria su cui si appoggiano le vostre azioni?
La convinzione (provata) che il design, in quanto ponte fra risorse, produzione e consumo, può svolgere un ruolo determinante per favorire il passaggio a una società sostenibile, affermando e diffondendo, attraverso prodotti e servizi -belli e godibili- modelli di benessere fondati sul rispetto delle persone e dell'ambiente. Abbiamo individuato la base del confronto nell'analisi del ciclo di vita (LCA) e nell'applicazione dell'LCD sigla di Life Cycle Design che vuol dire considerare fin dal progetto tutte le fasi del prodotto seguendo l'indicazione "dalla culla alla culla" che vuole dire che nulla si spreca, tutto si trasforma per dare nuova vita e opportunità. Ciò che contraddistingue l'approccio sostenibile al prodotto di design, è la sua sistematicità; le qualità sostenibili non sono leggibili al primo sguardo (non esiste un'estetica della sostenibilità), vanno invece rapportate ai vari passaggi del "ciclo di vita", quello che comincia col reperimento delle materie prime per finire con la dismissione e/o il riuso. Questa modalità, trasversale a ogni area merceologica, è di interesse comune a tutti gli attori del sistema-design e segna la differenza sostanziale fra il design di un prodotto e l'eco-design. Il design ha già dimostrato che si può lavorare insieme per fornire meccanismi di vita sostenibile, prodotti e servizi eco-compatibili. Siamo convinte che proprio il design sia al cuore del problema e della soluzione: più progettiamo in un'ottica sostenibile meno danneggiamo l'ambiente. Da qua nasce la campagna che rilanciamo ad ogni Salone "+ LCD -CO2: a che punto sei?". Chiediamo di prendere coscienza del problema e di cominciare ad affrontarlo.

 

Best Up è oggi una "rete", sistema di relazioni più che mai attuale, chi ne fa parte e come funziona?
Riteniamo sia necessaria una svolta d'indagine e di comunicazione, che valorizzi gli aspetti della produzione e della ricerca in un'ottica sostenibile, coinvolgendo tutti i protagonisti della filiera: imprenditori, designer, operatori del trade e della comunicazione fino agli acquirenti, a cui servono strumenti di scelta e di orientamento attendibili, rassicuranti e stimolanti. La costruzione del Circuito dell'abitare sostenibile, un database a cui si accede dal nostro sito, è uno dei nostri impegni prioritari: per valorizzare produttori, consorzi, designer, negozi, distributori, associazioni, centri di ricerca e istituti universitari che fanno della sostenibilità uno degli aspetti centrali del loro operato. E' un database, unico nel suo genere, che può diventare uno strumento prezioso per sviluppare il sistema del "made in Italy sostenibile" dalle realtà produttive e distributive a quelle istituzionali, di ricerca e formazione; ma anche un percorso di autovalutazione per designer e imprese, un patrimonio di esempi virtuosi a cui ispirarsi.


Come si accede al Circuito?
L'iscrizione è gratuita e presuppone la compilazione di un questionario che può essere integrato con un testo descrittivo e alcune immagini e con la dichiarazione responsabile di volere raggiungere migliori risultati nel corso di un determinato periodo.Chi chiede l'iscrizione al Circuito autocertifica il proprio operato; la richiesta viene vagliata dal comitato etico-scientifico e dagli stessi partecipanti al Circuito in uno spirito di partecipazione e trasparenza.


"Praticare la sostenibilità" si legge nel vostro portale: cosa significa?
Vogliamo dire che non basta parlare di sostenibilità, bisogna soprattutto praticarla. Nella comunicazione e negli eventi che organizziamo, che devono essere utili e non effimeri, e soprattutto, nella trasparenza della struttura e dei comportamenti. Siamo un'associazione non profit con statuto, soci e comitato etico scientifico; abbiamo un conto corrente su Banca Etica e tutte le nostre transazioni avvengono per bonifico; non lucriamo sulle nostre attivitò fornendo patenti o distintivi green; l'adesione al nostro Circuito è gratuita e abbiamo addirittura cambiato la denominazione passando da "Circuito dell'abitare sostenibile" a "Circuito per la promozione dell'abitare sostenibile" per non dare alibi a chi volesse usare Best Up. Siamo sostenute economicamente da quote associative e ci finanziamo attraverso servizi come collaborazione ai giornali, ricerche, consulenze, organizzazione di eventi e mostre, pubblicazioni e libri. Non finiremo mai di ringraziare le aziende che ci hanno permesso di cominciare e quelle che ci permettono di continuare sostenendoci.



Le iniziative segnalate sul sito di Best Up sono davvero molte: mostre, incontri, didattica, concorsi. Quali le più significative in quest'ultimo anno?
Un breve elenco partendo dalla più recente: il workshop al Politecnico di Milano/Facoltà del Design "LCD (Life Cycle Design) - responsabilità sociale e ambientale del design. Un nuovo simbolo per tutte-i." che abbiamo svolto insieme a un gruppo di esperti e collaboratori di Best Up, i docenti e gli studenti. Obiettivo è stato quello di disegnare un simbolo che ancora non c'è, quello del Life Cycle Design connesso ai temi dell'equità e della responsabilità sociale. C'è poi la mostra itinerante FalacAsagiusta, che Best Up ha progettato e condotto con gli amici della Fiera del consumo critico (Falacosagiusta) e che nel 2009 andrà almeno in tre città italiane, Milano, Firenze, Bologna. La mostra riunisce in alcune "stanze virtuose" idee, prodotti e servizi selezionati per il basso impatto ambientale, per il risparmio energetico, per la valorizzazione del sapere artigiano e del'autoprol'uzione, per l'utilizzo di materiali al 100% naturali o riciclati. Al pubblico vengono comunicati tutti questi contenuti in modo semplice, esauriente e curioso, invogliando le persone ad adottare comportamenti più sostenibili. Ci sono gli "Incontri sostenibili": organizzati da Best Up col patrocinio dell'ADI, in collaborazione con Design Library e Design-Italia che hanno creato un nuovo spazio di confronto e sinergia nell'ambito dell'abitare sostenibile. Siamo invitate spesso a parlare nelle università, in fondazioni e presso istituzioni territoriali. Collaboriamo come partner a iniziative come quelle sul "riuso" del Laboratorio Dagad , sull' "autoproduzione" del Circuito di Doc, sul "recupero e riuso" degli allestimenti delle varie Biennali, sulla "valorizzazione del sapere femminile" con l'associazione A mani libere, in Sicilia. Abbiamo rapporti interessanti anche a livello internazionale: non siamo milanocentriche!



Un auspicio per il nostro vivere sostenibile? e per Best Up.
Crediamo sia importante potersi scambiare esperienze: la sostenibilità parte dalla qualità delle relazioni umane. Per Best Up questo si potrà tradurre nel creare in più contesti momenti di confronto, di formazione, di cooperazione e scambio. Cominciando dal settore nel quale ci siamo proposte di comunicare la sostenibilità in quanto "rete", dunque nell'ambito del design, dell'arredamento e dell'edilizia. Best Up si propone di contribuire alla divulgazione di un nuovo modo di apprendere, crescere, rinnovare processi, comportamenti e prodotti nell'ottica della "perfettibilità": l'importante è cominciare!

Da qui a cinque anni cosa sperate e come vi immaginate?
Sono tempi di grande accelerazione e quindi è possibile sperare che nel 2014, a un anno dall'Expo di Milano che può essere una grande opportunità o una vera catastrofe, si sia creata una integrazione fra qualità tecniche e qualità sociali della sostenibilità e ne sia emersa una visione del mondo a cui ci auguriamo aderiscano la società civile, i politici, i creativi, tutte e tutti. Una nuova intelligenza e nuove pratiche applicate all'economia, ai servizi, al disegno delle città e delle cose in funzione di un miglioramento diffuso delle condizioni di vita, di una più equilibrata redistribuzione delle risorse e della valorizzazione del bene comune. Noi speriamo di esserci e di lavorarci con allegria e soddisfazione insieme con tanta, tantissima gente.


Le vostre iniziative per il Salone 2009?
Al Salone 2009 prosegue la campagna "+ Life Cycle Design -CO2: a che punto sei?" lanciata l'anno scorso per la promozione e la diffusione - presso i professionisti, le scuole e le imprese - dell'LCD; design consapevole e socialmente responsabile che affronta il progetto dal punto di vista del ciclo di vita per ridurre al minimo l'impatto ambientale di prodotti e servizi nel rispetto delle persone e del Pianeta. Abbiamo deciso di sostenere DOC, associazione che valorizza i contenuti di sostenibilità, umana e produttiva, di Dergano, un quartiere adiacente alla Bovisa, e di trasferire là, in uno spazio molto bello, le nostre iniziative.
Sul sito troverete tutti gli aggiornamenti.



Per informazioni:
www.bestup.it
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