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Fortezza da Basso di Firenze, 17-19 maggio 2013 - Decima edizione per Terra Futura: mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità. VANDANA SHIVA e LEGAMBIENTE lanciano l’appello per una nuova agricoltura: promotrice del rispetto dell’ambiente, dei diritti degli agricoltori e della democrazia, della salute dei cittadini.

 

 

 

 

 

L’agricoltura può essere oggi un’importante alleata per affrontare le attuali sfide ambientali e sostenere lo sviluppo di un’economia green. È tra i messaggi emersi nella prima giornata di Terra Futura, mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale alla Fortezza da Basso di Firenze fino a domenica 19 maggio.

 

Alla manifestazione di venerdì ha fatto la sua seconda tappa la “Campagna globale sulla libertà dei semi” di Vandana Shiva, la più autorevole teorica dell’ecologia sociale: l’iniziativa è promossa da Navdanya International, di cui la scienziata indiana è fondatrice, in collaborazione con la Regione Toscana (la prima ad aver sancito con legge la proprietà collettiva sulle varietà locali, tutelandole dai brevetti delle multinazionali) e Banca popolare Etica, in virtù di una collaborazione avviata nel 2012 proprio a Terra Futura. La campagna intende rendere maggiormente consapevoli le persone, comunità, istituzioni e governi sul grave rischio per il futuro della sicurezza alimentare del pianeta, in pericolo per la scomparsa dei semi locali e, dall’altro lato, per la proliferazione di brevetti e leggi che favoriscono monocolture, monopoli, e privatizzazioni.

 

A rafforzare la collaborazione tra l’associazione e la banca c’è ora anche un protocollo, presentato proprio stamattina a Terra Futura, che ha l'obiettivo di consolidare alleanze per salvare i semi, la biodiversità, i diritti degli agricoltori di autoprodurre e scambiare le sementi, per puntare a sistemi agricoli basati sulla sovranità alimentare, in armonia con la natura.

 

 

E ancora, a Firenze si sono riuniti gli esperti internazionali del gruppo di lavoro sulla “Legge del seme”, sotto la guida della Shiva: chiedono di rimettere al centro dei sistemi scientifici e giuridici delle norme sementiere le leggi biologiche ed ecologiche della natura, come la diversità e l’adattamento. Principi che vanno in netto contrasto con aziende, come la Monsanto, che hanno plasmato la legge globale sulle proprietà intellettuali e sui brevetti, perché hanno definito i semi come una loro creazione e invenzione, impedendo così agli agricoltori di autoprodursi le sementi, in violazione del diritto pubblico dei beni comuni.

 

«La nostra legge del seme mira a cambiare il paradigma attuale – spiega Vandana Shiva -. Esiste una normativa a livello europeo che impedisce agli agricoltori di usare i propri semi e infrange, quindi, la sovranità del seme. L'unico modo per proteggere gli agricoltori e i posti di lavoro e tutelare la diversità e il cibo, è lottare per la sovranità delle sementi».

 

Un’altra campagna promossa dalla Shiva è “Giardini della speranza”: è rivolta ai più piccoli e li invita a prendersi cura delle piante, a coltivarle, a partire dai semi, che devono diventare i “semi della democrazia”.

 

Terra Futura è promossa e organizzata da Fondazione culturale Responsabilità Etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente

 


www.terrafutura.it


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