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Edwin Datschefski nel suo libro The Total Beauty of Sustainable Products ha definito prodotti sostenibili quei prodotti che sono: ciclici, solari, sicuri ed efficienti.Ciclici, perche’ tutti i materiali esistono in sistemi circolari chiusi; solari, perche’ tutta l’energia viene da risorse rinnovabili; sicuri, perche’ nessuna sostanza nociva deve essere emessa nell’ambiente in nessuna fase del processo di vita del prodotto ed infine efficienti perche’ lungo tutta la sua vita, un prodotto non usa piu’del 10% delle risorse usate da un prodotto equivalente nel 1990.
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Per disegnare un prodotto che sia sostenibile secondo parametri ambientali è essenziale che si abbia una conoscenza basilare dei problemi ambientali fondamentali:
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l'inquinamento atmosferico
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l'inquinamento delle acque
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il riscaldamento globale
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la degradazione del suolo
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la deplezione dell?ozono
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i rifiuti solidi
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la biodiversità ridotta
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l'acidificazione
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Inoltre, e’ importante conoscere le direttive internazionali che sono state introdotte negli ultimi anni per controllare le industrie a minimizzare l’impatto ambientale dei prodotti,come pure le certificazioni e gli eco-labels che attestano la vericidita’ di un prodotto ecologico.
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Le direttive piu’ importanti sono a oggi, “The Montreal Protocol”, che gia nel lontano 1987, stabiliva che per proteggere il benessere dell’uomo e dell’ambiente bisognava regolamen-tare le sostanze che assottigliano lo strato di ozono nella stratosfera. La Comunita’ Europea invece, nel corso degli anni ha lavorato assiduamente per creare strumenti di regolamentazione ambientale:
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WEEE, per regolamentare i rifiuti generati da attrezzature elettriche ed elettroniche;
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ROHS, per ridurre i danni ambientali da sostanze tossiche elettriche ed elettroniche
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EUP, per standardizzare le normative nei paesi della Comunità Europea;
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ELV, sulla fine del ciclo di vita dei veicoli
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Batteries and Accumulators, per regolamentare l’alto rischio di danno ecologico prodotto dalle batterie soprattutto nella fase di rifiuto
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Packaging and PackagingWaste, sui rifiuti da packaging
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Il sito della Comunità Europea http://ec.europa.eu riporta in modo completo tutte le normative, purtroppo molte di esse sono disponibili solo in inglese.A volte ci si domanda se l'Italia fa parte anch?essa della Comunità Europea!
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Le Normative stanno aumentando giorno per giorno ed e’ altrettanto importante documentarsi, perche’come scrive Datschefski ignorare i fattori ambientali nel “design process” significa che i designers stanno creando bombe ad orologeria finanziarie per i loro clienti.
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Le certificazioni ambientali sono un insieme di strumenti volontari atti a stimolare la domanda di prodotti e di servizi con bassi impatti ambientali che forniscono indicazioni relative al loro ciclo di vita con l’obbiettivo di soddisfare la richiesta di informazioni ambientali da parte degli acquirenti. Si distinguono in certificazioni ambientali di prodotto (ecolabel) e di processo (gestione e qualità ambientale). Per quanto riguarda le prime possiamo distinguere i seguenti tipi di certificazione: Etichettatura Ecologica di prodotto (Classificazione ISO) TIPO I Certificazione esterna (ECOLABEL) TIPO II Autodichiarazioni sulle caratteristiche ecologiche del prodotto TIPO III Informazioni quantitative su potenziali impatti ambientali nel ciclo di vita secondo parametri prestabiliti e controllo indipendente delle informazioni (EPD) Un marchio ecologico è una forma di garanzia che caratterizza un prodotto perche’ provoca un limitato danno ambientale lungo tutto il suo ciclo di vita, è funzionalmente idoneo all’utilizzo ed è composto da materiali naturali. Già dal 1992 la U.E. ha adottato uno schema di certificazione della qualità ecologica del prodotto noto come Eco-label (Regolamento 880/92 e successive modifiche con 1980/00). Tale strumento in accordo con la Direttiva CEE 106/89 si prefigge la promozione della produzione di beni di consumo ecocompatibili.Lo schema di certificazione comprende un livello europeo per la definizione dei prodotti da sottoporre a certificazione ed un livello nazionale per la verifica di ecocompatibilità e l’assegnazione del marchio. L’Ecolabel (Regolamento 880/92) è un marchio di qualità ambientale e può essere assegnato a quei prodotti che rispondono ad una serie di criteri ecologici stabiliti a livello comunitario.Le imprese possono richiedere volontariamente questo marchio per un loro prodotto seguendo una procedura prestabilita.L’Eco-label rappresenta quindi, sia uno strumento di green marketing, che un incentivo a progettare e produrre prodotti eco-compatibili e più eco-efficienti.Il marchio comunitario di qualita’ ecologica è anche un sistema semplice ed efficace per aiutare i consumatori ad effettuare scelte consapevoli. Attualmente l’Eco-label EU, www.eco-label.it, può essere assegnato a 24 gruppi di prodotti e servizi, tra cui, a titolo di esempio, i servizi di ricettività turistica, gli elettrodomestici, i prodotti per la pulizia, i materassi, le forniture per ufficio, i prodotti per il giardinaggio e i prodotti per il fai da te. Un eco-label EU per i mobili non esiste ancora ma la Stichting Milieukeur ( Corpo Competente Olandese ) è stato incaricato di stabilire i criteri dell’ecolabelling per la Comunità Europea, insieme a Consultancy and Research for Environmental Management (CREM)
Qui sotto riportiamo oltre al marchio della Comunità Europea con il fiore anche alcuni altri green labels attualmente in via di sviluppo.
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Accanto alle procedure di ecolabeling di prodotto si sono sviluppate le certificazioni ambientali di processo (gestione e qualità ambientale) quali le ISO 14000 e l’EMAS – Environmental Management and Audit Scheme.
EMAS (Regolamento 1836/93) è un sistema volontario di gestione e audit ambientale delle imprese che svolgono attività industriali.E’ finalizzato a promuovere una migliore prassi di gestione ambientale delle imprese,attraverso l’adesione al sistema. Si possono migliorare la trasparenza dei processi produttivi che hanno impatto sull’ambiente e, nel contempo, migliorare la gestione delle risorse, con evidenti vantaggi sia nell’aumento della competitività che nell’accrescimento della fiducia del pubblico nei confronti delle attività industriali. L’obiettivo di EMAS consiste nel promuovere miglioramenti costanti dell’efficienza ambientale delle attività industriali, conciliando la dimensione economica e quella ambientale. www.quality.co.uk
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ISO, International Organization for Standardization, www.iso.org è un network di standard nazionali istituiti in 157 paesi per facilitare la coordinazione ed unificazione degli standards industriali.In italiano questo parco normativo sulla gestione ambientale dei prodotti si può scaricare sul sito www.uni.com/it.
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Le ISO 14000 che riguardano piu’ da vicino l’eco-design di prodotti sono: norme ISO 14001-Sistemi di Gestione Ambientale; ISO 14040-Analisi del Ciclo di Vita; ISO 14020-Etichettature Ambientali; ISO/TR 14062-DfE/integrazione di aspetti ambientali nella progettazione dei prodotti. Ad oggi in Europa, per quanto riguarda le certificazioni di prodotto, la diffusione del marchio Eco-Label non è stata proporzionale alle potenzialità del mercato per un’eccessiva burocratizzazione delle procedure e per le difficoltà di coinvolgimento di istituzioni, imprese e consumatori. Maggior successo hanno avuto e potranno avere in futuro, schemi di certificazione proposti da organizzazioni consortili di enti di ricerca, as sociazioni ambientaliste, produttori e consumatori.
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In questi anni, ad esempio, l’attività di alcuni organismi indipendenti di ricerca, che sono stati in grado di definire criteri “sostenibili” di analisi dei materiali e dei cicli produttivi, si è dimostrata molto più efficace e presente dell’azione istituzionale. In Italia, l’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica, A.N.A.B., in collaborazione con I.C.E.A. ha sviluppato uno standard di qualita’ per il mobile ecologico a cui corrisponde uno specifico marchio. Le prime certificazioni sono state rilasciate nel 2006. www.anab.it
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