Un buon inizio parte (anche) da buone azioni del passato

 

Come augurio per il nuovo anno, ci piace pubblicare il flyer edito da ADI Design Index 2021 con la Commissione Sostenibilità (parte dell'Osservatorio che ogni anno seleziona il meglio dei prodotti/servizi dell'anno precedente), uscito in occasione della presentazione a Roma, in Confindustria, della mostra ADI Design Index 2021 e del Premio dell’Innovazione ’21.

 

Il documento contiene quattro testi sui temi del design responsabile e eco-compatibile, scritti da Giuliana Zoppis con i colleghi Ida Castiglioni, Roberto Marcatti e Silvia Piardi per fare il punto sulle linee-guida che la Commissione si è data negli anni della sua attività e che coincidono in pieno con il motivo conduttore del prossimo Compasso d’Oro: “Sviluppo sostenibile e responsabile”.

 

 

 

Interessante come ognuno di noi abbia segnalato tra i suoi riferimenti uno dei grandi Maestri che l’hanno ispirato/a nel percorso. Per Silvia, il Club di Roma guidato da Aurelio Peccei (dal ’64 AD di Olivetti), che nel 1972 con il trattato “The limits of Growth” -già allora- calcolava i rischi degli scenari globali se l’umanità non si fosse impegnata da subito a prendersi cura del Pianeta, aldilà dagli interessi economici e politici contingenti, pensando al futuro con una visione unitaria. Ida cita il talento visionario di Alvar Aalto, designer tra i pionieri dell’analisi del ciclo di vita nei processi industriali, artistici, manifatturieri a partire dal ricordo di uno dei lavori più significativi da lui condotti con la moglie Aino: il Sanatorio finlandese di Paimio per la cura dei malati di TBC. Roberto segnala la lezione di Victor Papanek, grande designer-educatore, che nel 1971 con il suo “Design for the real world” ribadisce senza mezzi termini che occorre farla finita con il consumismo fine a se stesso che mina un mondo già carente di risorse naturali e energia: solo una progettazione ecologicamente e socialmente responsabile può dare un senso a nuovi prodotti, strumenti e servizi.

 

Giuliana Zoppis ricorda un caposaldo del pensiero eco-sostenibile: il Design Memorandum tracciato nel 1987 dal Comitato direttivo ADI con Adolfo Guzzini e altri visionari del mondo industriale che ruotava intorno al progetto. Manifesto ripreso da ADI nel 2013 con il Memorandum 2.0. Tra le idee espresse allora basti citarne una (con l’invito a leggere la versione integrale sul sito #Adi-design.org): “Ricordiamo che il lessico (fornito dal design all’industria ndr) nacque come sintesi culturale di rappresentazione morale di una società nuova basata sui valori di liberta?, di giustizia, di solidarieta? tra gli uomini”.

 

Un invito “senza se e senza ma” a considerare l’etica e la finalità collettiva come parti integranti di ogni azione prodotta dai designer, così come da biologi, fisici, chimici, medici, ricercatori, ecc.

 

 

 


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